Via San Donato, 38
40127 BOLOGNA
Tel. 051.24.40.90

S.Messe

Domenica: ore 9 e 11
Lunedì: ore 7 e 18.30
Martedì: ore 7 e 18.30
Mercoledì: ore 7 e 18.30
Giovedì: ore 7 e ore 18.30
Venerdì: ore 7 e ore 18.30
Sabato e prefestivi: ore 18.30

Confessioni

Su appuntamento oppure prima o dopo le Messe

Offerte

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- CC bancario IBAN: IT 63 W 02008 02466 000001501974
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PROGRAMMA dal 10 al 17 aprile 2016

Domenica 10 aprile,
III di Pasqua,
92° Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
6.30 Ufficio delle letture, 8 Lodi, 9.30 Adorazione,
11 Messa, 17.30 Rosario, 17.55 Secondi Vespri,
18.30 Messa.
Lunedì 11 aprile,
S. Stanislao, B.V. del Soccorso
6 Ufficio delle letture, 7 Lodi, 12.40 Ora media, 17.30 Rosario, 17.55 Vespri,
18.30 Messa, 19.15 Lectio Divina.
Martedì 12 aprile 6 Ufficio delle letture, 7 Lodi,
7.30 Messa,
10 Messa a Villa Paola, 12.40 Ora media, 17.30 Rosario, 17.55 Vespri,
18.30 Messa, 19.15 Lectio Divina, 21 Lectio Divina settimanale.
Mercoledì 13 aprile,
S. Martino
6 Ufficio delle letture, 7 Lodi, 12.40 Ora media, 17.30 Rosario, 17.55 Vespri,
18.30 Messa, 19.15 Lectio Divina.
Giovedì 14 aprile 6 Ufficio delle letture, 7 Lodi, 17.30 Rosario, 17.55 Vespri,
18.30 Messa, 19.15 Lectio Divina.
Venerdì 15 aprile 6 Ufficio delle letture, 7 Lodi, 12.40 Ora media, 17.30 Rosario, 17.55 Vespri,
18.30 Messa, 19.15 Lectio Divina, 20 Prima lettura domenicale.
Sabato 16 aprile,
B. Arcangelo Canetoli
17.30 Rosario, 17.55 Vespri,
18.30 Messa prefestiva, 19.15 Lectio Divina.
Domenica 17 aprile,
IV di Pasqua,
53° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni,
Giornata diocesana del Seminario
6.30 Ufficio delle letture, 8 Lodi, 9.30 Adorazione,
11 Messa, 17.30 Rosario, 17.55 Secondi Vespri,
18.30 Messa.

AVVISI

 

Nella prima domenica del mese sono stati raccolti € 600 per le utenze parrocchiali.

Sabato 9 e domenica 10 aprile pellegrinaggio parrocchiale a Monte Sole.

Martedì 12 aprile alle 21 in Seminario Veglia di preghiera e presentazione delle candidature al presbiterato.

Giovedì 14 aprile alle 21 al Perla proiezione del film «Malala». Ingresso libero.

Venerdì 15 aprile alle 17 incontro di Estate Ragazzi. Alle 21 al Perla spettacolo teatrale promosso dalla Caritas diocesana e curato da M. Cortesi «Rwanda, Dio è qui».

Sabato 16 aprile alle 9 inizia il Laboratorio di iconografia. Alle 16 incontro dei rappresentanti delle caritas parrocchiali della Zona pastorale s. Donato.

Sabato 16 e domenica 17 aprile pellegrinaggio parrocchiale a Roma.

Domenica 17 aprile alle 17.30 in S. Pietro Messa episcopale e istituzioni ministeriali.

Lunedì 18 aprile alle 21 a S. Sigismondo d. Marco Settembrini inizia un ciclo di Dialoghi sulla Bibbia con gli studenti universitari: «”In principio Dio creò”: Vivere!».

Sabato 23 aprile Giornata di incontro e conoscenza tra cattolici e musulmani del nostro territorio: moschea e chiesa saranno aperti per visite reciproche. L’iniziativa, proposta dall’Arcivescovo Matteo Zuppi ai fratelli musulmani della Moschea di via Ranzani, intende favorire la cultura dell’incontro, dell’accoglienza e dell’amicizia. L’Arcivescovo sarà presente tra noi nel pomeriggio alle ore 15.

 

NOTIZIE DALLA PARROCCHIA DI S. EGIDIO

 

Anno 2016 Numero 15 – sabato 9 aprile 2016

 

Cristianesimo e Islam

 

Cari parrocchiani e amici, una cara sorella delle Famiglie delle Visitazione, mancata qualche anno fa, ha frequentato per anni la lingua e cultura araba al Cairo e a Roma presso il Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica (PISAI). Vi riporto il discorso del papa Francesco ai partecipanti ad un incontro organizzato sabato 24 gennaio 2015. Vi troviamo spunti importanti di riflessione per la preparazione della giornata del prossimo 23 aprile tra la nostra parrocchia e la moschea di via Ranzani.

 

Dio vi benedica e vi doni pace.

Don Giuseppe

 

Signori Cardinali, fratelli e sorelle, vi accolgo con piacere al termine del convegno organizzato per commemorare il cinquantesimo anniversario dell’apertura a Roma del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica. Ringrazio il Card. Grocholewski per le parole rivoltemi a nome di tutti, e il Card. Tauran per la sua presenza. Negli ultimi anni, nonostante alcune incomprensioni e difficoltà, sono stati fatti passi in avanti nel dialogo interreligioso, anche con i fedeli dell’Islam. Per questo è essenziale l’esercizio dell’ascolto. Esso non è soltanto una condizione necessaria in un processo di reciproca comprensione e di pacifica convivenza, ma è anche un dovere pedagogico al fine di essere «capaci di riconoscere i valori degli altri, di comprendere le preoccupazioni soggiacenti alle loro richieste e di fare emergere le convinzioni comuni» (EG 253). Alla base di tutto ciò vi è la necessità di un’adeguata formazione affinché, saldi nella propria identità, si possa crescere nella conoscenza reciproca. Bisogna fare attenzione a non cadere nei lacci di un sincretismo conciliante ma, alla fine, vuoto e foriero di un totalitarismo senza valori (251; 253). Un comodo approccio accomodante, «che dice sì a tutto per evitare i problemi» (251), finisce per essere «un modo di ingannare l’altro e di negargli il bene che uno ha ricevuto come un dono da condividere generosamente» (251). Questo ci invita, in primo luogo, a tornare ai fondamenti. Quando ci accostiamo ad una persona che professa con convinzione la propria religione, la sua testimonianza e il suo pensiero ci interpellano e ci portano ad interrogarci sulla nostra stessa spiritualità. Al principio del dialogo c’è, dunque, l’incontro. Da esso si genera la prima conoscenza dell’altro. Se, infatti, si parte dal presupposto della comune appartenenza alla natura umana, si possono superare i pregiudizi e le falsità e si può iniziare a comprendere l’altro secondo una prospettiva nuova. La storia del Pontificio Istituto di Studi Arabi e d’Islamistica va proprio in questa direzione. Non si limita ad accettare quanto viene detto superficialmente, dando luogo a stereotipi e preconcetti. Il lavoro accademico, frutto di quotidiana fatica, va ad indagare le fonti, a colmare le lacune, ad analizzare l’etimologia, a proporre un’ermeneutica del dialogo e, attraverso un approccio scientifico ispirato allo stupore e alla meraviglia, è capace di non perdere la bussola del mutuo rispetto e della stima reciproca. Con queste premesse, ci si avvicina all’altro in punta di piedi senza alzare la polvere che annebbia la vista. I cinquant’anni del PISAI a Roma – dopo la sua nascita e i primi sviluppi in Tunisia, grazie alla grande opera dei Missionari d’Africa – dimostrano quanto la Chiesa universale, nel clima di rinnovamento post-conciliare, abbia compreso l’incombente necessità di un istituto esplicitamente dedicato alla ricerca e alla formazione di operatori del dialogo con i musulmani. Forse mai come ora si avverte tale bisogno, perché l’antidoto più efficace contro ogni forma di violenza è l’educazione alla scoperta e all’accettazione della differenza come ricchezza e fecondità. Tale compito non è semplice ma nasce e matura a partire da un forte senso di responsabilità. Il dialogo islamo-cristiano, in modo particolare, esige pazienza e umiltà che accompagnano uno studio approfondito, poiché l’approssimazione e l’improvvisazione possono essere controproducenti o, addirittura, causa di disagio e imbarazzo. C’è bisogno di un impegno duraturo e continuo al fine di non farci cogliere impreparati nelle diverse situazioni e nei differenti contesti. Per questa ragione si esige una preparazione specifica, che non si limiti all’analisi sociologica, ma abbia le caratteristiche di un cammino tra persone appartenenti alle religioni che, pur in modi diversi, si rifanno alla paternità spirituale di Abramo. La cultura e l’educazione non sono affatto secondarie in un vero processo di avvicinamento verso l’altro che rispetti in ciascuna persona «la sua vita, la sua integrità fisica, la sua dignità e i diritti che ne scaturiscono, la sua reputazione, la sua proprietà, la sua identità etnica e culturale, le sue idee e le sue scelte politiche» (Messaggio 10/07/2013). Questo Istituto è molto prezioso tra le istituzioni accademiche della Santa Sede, e ha bisogno di essere ancora più conosciuto. Il mio desiderio è che diventi sempre più un punto di riferimento per la formazione dei cristiani che operano nel campo del dialogo interreligioso, sotto l’egida della Congregazione per l’Educazione Cattolica e in stretta collaborazione con il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Nel cammino di approfondimento della verità, verso il pieno rispetto della persona e della sua dignità, possa il PISAI instaurare una fruttuosa collaborazione con gli altri Atenei pontifici, con i centri di studio e ricerca, sia cristiani che musulmani, sparsi nel mondo intero. Nella lieta circostanza di questo giubileo auguro alla comunità del PISAI di non tradire mai il compito primario dell’ascolto e del dialogo, fondato su identità chiare, sulla ricerca appassionata, paziente e rigorosa della verità e della bellezza, sparse dal Creatore nel cuore di ogni uomo e donna e realmente visibili in ogni autentica espressione religiosa. Vi chiedo per favore di pregare per me e di cuore vi auguro tutte le benedizioni.

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